Congrega

La Confraternita del SS. Rosario di Roccabascerana.
La data di fondazione della Confraternita del SS. Rosario non è nota,
l’unico documento ufficiale esistente è il Regio Assenzo di Re Ferdinando
IV datato 15 gennaio 1794. Di tale documento, purtroppo, esiste solo
una copia fotostatica, che l’Ing. Giovanni Silvestri fece dall’originale
pergamena, custodita dal compianto Prof. Carlo Piantadosi, e di cui ora,
sfortunatamente, si è persa ogni traccia.
E’ quasi certo che la denominazione SS. Rosario non può essere
antecedente al 1475, anno della fondazione a Colonia della prima
confraternita del SS Rosario, è lecito presume, che la data di fondazione
debba essere posta agli inizi del 16007. Dagli archivi storici di Avellino e
di Napoli risulta che nel 1680 affiancata alla confraternita del Rosario
esisteva a Roccabascerana anche un Pio Monte dei Morti, che si faceva
carico di provvedere all’ultima dimora per poveri e i derelitti. Accostata alla
parrocchiale vi era una chiesa del Santo Rosario, mantenuta dall’omonima
Confraternita laicale ed attigua a questa vi era la cappella della Concezione.
In epoca moderna, successivamente a dei lavori di recupero, sono stati
ritrovati centinaia di scheletri in uno dei due locali situati al di sotto del
pavimento della cappella del SS. Rosario. Con ogni probabilità, resti
mortali delle vittime della peste del 1576, tumulati in una fossa comune al
cimitero di Cassano.

Tanta storia però, come spesso accade, non ha evitato alla confraternita
del SS. Rosario un periodo di grande abbandono. Ancora prima del
terremoto del 1980 il pio sodalizio non svolgeva infatti alcuna attività.
Con il terremoto del 1980, la cappella fu temporaneamente utilizzata per
le funzioni religiose essendo la chiesa madre inagibile. Nel 1985 per
consentire i lavori di sistemazione tale cappella fu svuotata, gli arredi e le
suppellettili furono trasferiti in un container posto nelle vicinanze
dell’attuale scuola materna di Roccabascerana. In questa sede, atti
vandalici, infiltrazioni di acqua ed incuria generale, distrussero la maggior
parte degli arredi e dei documenti storici.

Solo nel 2000 dopo circa venti anni di abbandono, grazie all’intervento di
Nicola Pirone e dell’Ing. Giovanni Silvestri fu recuperato il recuperabile:
alcune cappe, il crocifisso, qualche camice e accessori vari. Mediante un
avviso pubblico furono invitati tutti i cittadini ad aderire alla recupero
della confraternita ed il 7 gennaio 2001 la confraternita riprese a svolgere
la sua secolare funzione sotto il priorato di Augusto Viscione.
Attualmente la Confraternita dipende dalla Diocesi di Benevento, gode
della personalità giuridica nell’Ordinamento dello Stato Italiano con
Regio Decreto del 14.02.1935 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.120
del 22 maggio 1935 ed è inserita nelle 49 confraternite della provincia di
Avellino. Qualificata come Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto a
norma della legge 20.05.1985 n. 222 art. 4 e successivo Regolamento art.
l5 del D.P.R. n. 33 del 13.02.1987 che disciplina la materia degli Enti e
Beni Ecclesiastici. Iscritta al n. 113 del registro delle persone giuridiche,
istituito presso la Prefettura di Avellino ai sensi dell’art. 1 del D.P.R.
10.02.1964 n. 361 ha codice fiscale n. 92054020646.

La Confraternita è posta sotto il patrocinio della Beata Maria Vergine del
Rosario e del Beato Pier Giorgio Frassati9, che il Sommo Pontefice
Giovanni Paolo II ha proclamato Patrono delle Confraternite delle
Diocesi d’Italia con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la
disciplina dei Sacramenti in data 8 giugno 1990.