Ebbene sì! Il titolo può sembrare satirico, che rasenta il sarcastico, ma di fatto è la triste realtà. Oggi più di ieri va acutizzandosi una tendenza in atto nella Chiesa ormai da almeno una settantina di anni, sempre più infarcita di teorie moderniste e progressiste (Inutile ricordare che tali teorie sono ancora sotto scomunica ndr). Con sempre più facilità, anche nell’alta gerarchia ecclesiastica, c’è una progressiva perdita della dottrina, del magistero e della tradizione paventando improbabili (per non dire improponibili) aperture confondendo la necessità di conversione con l’inclusione, il rispetto altrui con la legittimazione del peccato, sposare il politicamente corretto a discapito della Verità Rivelata per la nostra Salvezza. Con il pretesto di dialogare con il mondo si è finiti a lasciarsi raccontare dal mondo, voler essere del mondo, lasciare che il mondo dichiari in che modo deve essere il cattolico. Ma Qualcuno non ci aveva messo in guardia che “noi siamo nel mondo ma non siamo del mondo”? Quanto è diventato difficile se non impossibile ascoltare omelie in cui si trattino argomenti come ad esempio la vita eterna o le tragiche conseguenze del peccato? Giusto per citare un paio di argomenti verso cui il cristiano cattolico dovrebbe avere desiderio per la prima e disprezzo per il secondo. Quanto le nostre celebrazioni sembrano sempre più degli spettacoli di intrattenimento (a volte alla ricerca di nuovi talenti sullo stile di certi show televisivi) piuttosto che l’attualizzazione dell’unico e perenne sacrificio di Cristo, pegno della nostra salvezza? Quanto le attività pastorali sono finalizzate esclusivamente alla socializzazione, piuttosto che istruire, favorire la preghiera, consolidare la Fede, aprire alla Speranza e abituare alla Carità come doni elargiti da Dio? Quanto misericordismo mieloso viene profuso e propagandato come se non esistesse più una questione di merito? “Signore quando ti abbiamo fatto o non fatto questo…” la Grazia ci viene data per essere usata per far compiere l’opera di misericordia in noi e non perchè abbiamo una bella faccia o siamo simpatici. Quanto tristemente è vero che è sempre più raro trovare Pastori che si occupino di insegnare, parlare e vivere cose cattoliche. Quanto è difficile trovare ancora Pastori che appaiano cattolici. Si obbietta solitamente che l’abito non fa il monaco… si, ma lo veste aggiungo io, la forma non è la sostanza ma la esprime. Ma in fondo anche i preti sono uomini! Vero, ma parte di una umanità redenta dal battesimo ed elevata nel sacramento dell’ordine, a cui è data la responsabilità in Persana Christi di occuparsi e rispondere della salvezza delle anime e non di essere l’animatore da villaggio turistico. Queste mie riflessioni a qualcuno possono sembrare pessimistiche e disfattiste, invece sono cariche di speranza perchè Dio stesso a promesso di darci Pastori secondo il Suo cuore, a noi il compito di pregare, di prendere coscienza della nostra identità cattolica e di alimentare la passione per il Regno dei Cieli.
Raro Esemplare di Prete ancora Cattolico
Pubblicato giorno 20 giugno 2024 - In home page, Morale